Creators e contenuti al centro: è l’era della social search
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Internet è ormai densamente popolato ed è così che, soprattutto nell’ultimo decennio, la rete ha dato una voce a tutti, creando una connessione tra chi produce i contenuti, in particolare i video brevi verticali, e chi si limita a guardarli.
Questo perché le modalità di comunicazione delle piattaforme stesse sono cambiate, diventando perlopiù digitali e fruibili attraverso il nostro smartphone. TikTok è l’esempio lampante.
La piattaforma si basa sull’intrattenimento, e non specificatamente sulla qualità dei contenuti come fa Instagram, e questo riguarda anche i brand.
Per questo motivo l’84% dei creator si trova d’accordo sul voler e dover sperimentare di più su TikTok rispetto ad altre piattaforme, anche solo per verificare la performance del contenuto, secondo i dati di Flamingo.
Anche il 65% della Gen X pensa che i creator di TikTok siano appassionanti, secondo una ricerca della piattaforma stessa. Anche il 66% dei Millennial percepisce i contenuti della piattaforma come autentici, secondo un’altra ricerca. Grazie all’algoritmo di piattaforme come TikTok e Instagram, le novità della televisione, della musica, della moda e del mondo del beauty possono diffondersi a macchia d'olio.
Solo da pochi mesi, Adam Mosseri, il CEO di Instagram, ha dichiarato che la piattaforma cambierà il suo algoritmo, subendo delle modifiche di notevole rilevanza. L’obiettivo principale è quello di dar spazio ai piccoli creator emergenti.
Il social mostrerà i nuovi contenuti postati non solo ai follower del profilo, ma raggiungerà, già dalla pubblicazione, quelli potenziali e con interessi in comune e che, come potete intuire, non hanno ancora iniziato a seguire l’utente in questione. Più interazioni il contenuto riceverà, più il potenziale pubblico si amplierà e lo stesso vale per gli altri contenuti.
È un grande passo: ora, potrà potenzialmente rendere chiunque virale attraverso il suo nuovo algoritmo. Godrà forse dell’effetto-TikTok che si è scatenato grazie anche alle potenti search capabilities della piattaforma? Secondo i dati di Material, 2 nuove scoperte (brand, prodotti, servizi…) su 3 vengono fatte attraverso le potenzialità della rete di ricerca di TikTok.
La curiosità si traduce in libertà di espressione. Secondo Clay Shirky, scrittore e studioso statunitense, grazie al fatto che si hanno così tante possibilità e opzioni a disposizione, una parte di queste avrà la capacità di attrarre di più rispetto alle altre.
Su TikTok, i brand stanno trasformando tutta questa curiosità e ricettività degli utenti a favore di un impatto reale per il proprio business, sfruttando tutti i meccanismi di scoperta passiva e attiva che si verificano sulla piattaforma. Secondo i dati, 2 utenti attivi di Instagram su 3 dicono che Instagram abbia permesso loro di costruire un rapporto significativo con i brand.
Questo accade perché ciò che gli utenti generalmente cercano è qualcosa che non sia troppo appartenente alla “massa”, ma neanche troppo o troppo poco per le nicchie.
Si tratta del fenomeno della “coda lunga”: visto che l’audience aumenta, anche i brand possono faticare a trovare facilmente il proprio target di riferimento, perché tutti potrebbero riceverlo ed esserne quindi esposti.
Cosa ci riserva il futuro? Instagram potrà diventare un vero e proprio rivale di TikTok, facendo leva sulle ricerche dei propri utenti, andando a rispondere ai bisogni e risposte che pongono anche nei confronti dei brand? Una domanda a cui solo il futuro potrà dare risposta.