Short-content is king: perché i contenuti brevi performano così bene
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La comunicazione ha sempre avuto la tendenza a diventare incisiva e sintetica: basta pensare all’ermetismo o anche agli haiku. È da sempre parte della cultura, in qualche modo. L’avvento del mondo digitale l'ha semplicemente accelerata.
Se consideriamo il mondo dei social media, ancora prima del successo di TikTok, che è più che altro una piattaforma che si basa sull’intrattenimento, un tempo c’era il popolarissimo e tanto discusso Vine, ancora commemorato sulle altre piattaforme.
Grazie all’algoritmo di piattaforme come TikTok e Instagram, le novità della televisione, della musica, della moda e del mondo del beauty possono diffondersi a macchia d'olio.
La Gen Z, nata tra la fine degli anni ‘90 e gli inizi del 2000, osserva e sceglie attentamente i propri contenuti, affidandosì però implicitamente al loro algoritmo per far sì che guardino ciò che vogliono. Ed è così che volume di ricerca dei video brevi è aumentato esponenzialmente nel corso degli ultimi due anni.
Ma partiamo dal principio: perché, innanzittutto, questa forma di comunicazione funziona così bene?
Se si fa caso, osservando in primis gli utenti, questi non fanno che aumentare sempre di più e la loro crescita è inarrestabile, secondo una ricerca di Statista sugli utenti di TikTok.
Invece, l’indagine condotta da Archrival ha chiesto alla Gen Z e ai Millennial statunitensi dove cercano brand e prodotti. La risposta principale è il video, che regna supremo: TikTok si posiziona secondo, seguito da Instagram.
Inoltre, 3 su 10 Zoomer usano come fonte di ispirazione i social media e le piattaforme di intrattenimento.
I giovani consumano sempre più contenuti e diventa sempre più difficile aprire un varco tra le tante possibilità.
Il funnel della Gen Z è diverso. Il famoso imbuto del consumer funnel non esiste più o meglio, è mutato del tutto. È diventato un loop infinito di inspirazione, explorazione, community e fedeltà.
Secondo la stessa ricerca, l’80% degli Zoomers afferma che siano esposti ai brand e alle pubblicità più di ogni altra generazione, anche più dei Millennial (73%).
I video brevi sono imprevedibili. Tantissimi trend nascono per caso. Ce ne sono tanti che diventano virali nel tempo, e tornano in auge anche dopo anni.
A prescindere da questo, sono il canale di ispirazione più potente, secondo la Gen Z, soprattutto su TikTok.
Affrontare questo cambiamento, ossia come le informazioni siano sempre a portata di mano anche attraverso i video brevi, è appunto una sfida. La Gen Z è cresciuta in un'epoca in cui è costantemente bombardata da contenuti e informazioni tramite i social media.
Quindi, per i brand, l'ispirazione e la scoperta assumono un ruolo fondamentale, non solo per la loro esperienza di acquisto, ma anche per la loro identità.
La sfida consiste proprio nel fornire loro quell’ispirazione nei modi giusti e nei momenti giusti.
Il 71% degli Zoomer dice di essere sempre aperto alla scoperta di nuovi brand.
Siccome le piattaforme di video brevi sono viste come punto di ispirazione, se un brand utilizza il video breve per creare awareness, verrà cercato molto più spesso dopo, perché il 66% lo fa prima dell’acquisto, per informarsi.
Una grande occasione e un potente strumento per generare performance per il proprio brand.